Salvatore Di Marco

Responsabile Manutenzioni Ospedale San Carlo Borromeo

 

“È stata dura, ‘lui’ ci ha voluto dividere, ma siamo più uniti di prima!”

“Sono Salvatore Di Marco, sono responsabile della manutenzione di tutta l’azienda, quindi: impianto elettrico, idrico, muratori… Come responsabile della manutenzione lavoro qui da otto anni, ma ho sempre lavorato in Servizio tecnico con varie mansioni.”

“Covid-19? Ahimè, ahimè… Allora, ti dico: all’inizio l’avevamo preso un po’ tutti come un punto di domanda. Poi in effetti ci siamo trovati in un turbinio di problemi, di guai da risolvere dall’oggi al domani e quindi siamo dovuti intervenire in più reparti, perché dovevamo preparare le aree dove ricoverare i malati di Covid. Il guaio è che, fin quando il reparto era vuoto, i miei uomini entravano, uscivano, ma quando è arrivato il primo paziente Covid la paura era impressionante. Quindi comunque dovevi rimanere in servizio, dovevi intervenire, aiutare, perché poi il personale sanitario va aiutato, va supportato, va veramente incitato dicendo: “Vai, vai, li risolviamo noi i problemi, non preoccuparti, vai avanti, vai avanti…”

“Eh, è dura, Covid è… una parolaccia! Finora l’abbiamo vissuta lavorando dalle otto del mattino alle undici di sera, tutti i giorni per un mese, quindi è devastante! Veramente. E quindi: prima se ne va ‘sto Covid, meglio è!”

“Sai, hai paura i primi cinque minuti, dopodiché quando sei dentro, quando devi aiutare, la dimentichi la paura. E vai, vai, lavori, lavori, anche se sei stanco come un mulo però non molli, capito? O molli subito, oppure non molli più. E dei miei, uno ha mollato subito perché aveva paura, però tutti gli altri: tanto di cappello. Fortunatamente, perché, se adesso dovesse tornare, i miei uomini sono pronti. Però non vorrebbero riviverla, come nessuno di noi.”

”Il lavoro, devo dire, è cambiato: da quando siamo entrati in Covid pesante non avevo più vita privata. Io ritornavo a casa dai miei figli e dicevo: “Fermi tutti, rimanete lì, non vi avvicinate”, quindi io non ho mai abbracciato, non ho mai dato un bacio ai miei figli se prima non mettevo a lavare tutto e poi… no, è dura, è dura. Lo è perché vedi la gente stare male, morire e… che fai? Non puoi fare niente. Anche gli infermieri li ho visti provati, poi avevo la sensazione di essere sì una brava persona, perché ero qui a lavorare, però poi quando arrivavo a casa pensavo: “Oh, magari per colpa mia…”, capito? La vita cambia, e infatti un po’ è cambiata. Poi dimentichi: il bello del cervello umano è che si fa in fretta a dimenticare, a rimuovere il negativo, però è difficile”.

“Il momento peggiore è quando devi entrare ed hai un’emergenza tecnica, perché noi avevamo l’ossigeno e non riuscivamo a tenerlo con una pressione regolare. Quindi vedevamo i malati che facevano fatica a respirare… scusate, mi commuovo… no, è dura, è dura. Il bello è quando è finito tutto. Quando abbiamo visto le Rianimazioni liberarsi, allora lì è stato bello! Quando abbiamo visto i reparti vuoti è stato un bel momento.”

“Voglia di mollare non l’ho mai avuta; lavorare nella manutenzione di un ospedale normale è difficile perché il personale è poco, l’ospedale è grande, abbiamo mille problemi e dobbiamo andare avanti. Non puoi mai dire: “Eh, no, non posso…”, cioè puoi farlo, però hai sempre in mente il malato, il tuo obiettivo è migliorare la degenza di un malato e quindi ti dai da fare.”

“Spero che ritorni tutto come prima: le strette di mano, gli abbracci… io mi auguro che: via! Vada via tutto. Non deve cambiare nulla. Cioè, prima vivevamo una vita agiata, e questo un po’ mi manca. A me mancano i contatti, io poi sono siciliano, quindi toccare, abbracciare, per me…”

“… la vita è sempre utile viverla, vivere il brutto ed il bello, perché tutto ti lascia un valore in più. Quindi anche il Covid va vissuto, meglio non viverlo eh, però secondo me a tutti noi, tutti quelli che hanno lavorato in prima linea, ha dato un qualcosa in più. Seppur una brutta bestia, ci ha uniti, ci ha resi un corpo unico, ovunque siamo andati eravamo coesi. Anche se “lui” ci ha voluto dividere, in realtà siamo più uniti… non ce l’ha fatta!”

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *